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Tobruk assediata

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Panzerschreck
view post Posted on 6/3/2008, 01:33






31 marzo - 27 novembre 1941 - March 31 - November 27, 1941

L'Assedio di Tobruk fu un lento confronto tra le forze dell'Asse e Alleate, in particolar modo Australiane, nello scacchiere del Nord Africa durante la Seconda guerra mondiale.

Iniziato il 10 aprile 1941 dopo che Erwin Rommel attaccò per la prima volta le fortificazioni della città, si protrasse per mesi, con diversi attacchi al sistema difensivo che si concluserono in un nulla di fatto. In particolare tre tentativi vennero effettutati prima che la città venisse definitivamente liberata dalle truppe alleate; e sono meglio conosciuti come:

* Operazione Brevity (15 maggio - 27 maggio 1941)
* Operazione Battleaxe (15 giugno - 17 giugno 1941)
* Operazione Crusader (18 novembre - 30 dicembre 1941)

Per la maggior parte del periodo dell'assedio, Tobruk venne difesa dalla 9. Divisione Australiana del Generale Sir Leslie Morshead. Il comandante in capo delle truppe in Nord Africa, Generale Archibald Wavell, ordinò a Morshead di resistere per otto settimane, ma passarono più di otto mesi, prima che le truppe australiane venissero ritirate e gradualmente rimpiazzate dalla 70. Divisione britannica e dalla Brigata Polacca dei Carpazi, proprio poco prima l'avvio dell'Operazione Crusader.

La Royal Navy giocò un ruolo importante nella difesa di Tobruk, fornendo supporto di artiglieria, rifornendo le truppe, trasportando i rimpiazzi e i feriti. Tobruk rappresentò il più lungo assedio della storia militare dell'Impero Britannico, e la prima importante sconfitta subita dalla Wehrmacht nella Seconda guerra mondiale. Tuttavia Rommel riuscì a catturare Tobruk in una nuova offensiva nel 1942, meglio conosciuta come Battaglia di Gazala.

Operazione Brevity


L'Operazione Brevity fu il primo tentativo, fallito, di porre fine all'Assedio di Tobruk.

Sotto le insistenti pressioni di Churchill di liberare Tobruk, il generale Archibald Wavell, notevolmente infastidito dell'ingerenza dello statista inglese, decise ugualmente di impiegare il XIII Corpo d'armata (formalmente il Western Desert Force) sotto il comando del generale di corpo d'armata Noel Beresford-Peirse; alla forza di Peirse vennero aggregati la 7a Divisione corazzata e la 4a Divisione indiana per un totale di 220 carri armati.

Il primo obiettivo dell'operazione era di forzare i passi di Halfaya e Sollum, conquistare il forte Capuzzo, e di lì alleviare la pressione sulle forze assediate a Tobruk. Contro tali forze Rommel aveva sì a disposizione diverse divisioni, ma pochi carri, e poteva far conto solamente sui veterani dell'Afrika Korps, dato che le forze italiane (divisioni Ariete, Brescia, Trento) erano male equipaggiate e gli uomini non avevano molta esperienza.

Dopo l'iniziale successo, colpendo le postazioni italiane, l'Operazione Brevity si scontrò contro le forze tedesche e l'inesperienza degli equipaggi dei carri inglesi portarono ad una situazione di stallo; nemmeno i tentativi di coordinare un attacco con la 9a Divisione australiana di Morshead, assediata nella città, riuscirono, e il XIII Corpo d'armata inglese fu costretto a ritirarsi in Egitto. Rommel, sfruttando l'occasione, attaccò le truppe inglesi riconquistando le posizioni perdute, e fortificandole con campi minati e con i potenti cannoni da 88 mm. Il mese seguente, nel corso dell'Operazione Battleaxe, quando le stesse divisioni, sempre al comando di Peirse, tentarono di forzare le posizioni tedesche, vennero sorprese da un micidiale fuoco incrociato subendo pesanti perdite.


Data: 15 maggio - 27 maggio 1941
Luogo: Tobruk, Libia
Esito: Vittoria dell'Asse

Schieramenti/Factions:
- Germania e Italia
- Gran Bretagna e India

Comandanti/Commanders:
Erwin Rommel
Archibald Wavell e Noel Beresford-Peirse

Effettivi/Forces:
Germania & Italia: ?
GB & India: 20.000 uomini + 220 carri armati

Perdite/Losses:
Germania e Italia: meno di 500 uomini; 5 carri armati
Gran Bretagna & India: 1.000 uomini, 96 carri armati

Operazione Battleaxe


L'Operazione Battleaxe (15 giugno - 17 giugno 1941) fu il secondo tentativo, fallito, di porre fino all'Assedio di Tobruk da parte delle forze dell'Asse.

Il comandante britannico, Generale di Corpo d'Armata Noel Beresford-Peirse, al comando di questa operazione poteva contare sul 13. Corpo, e due divisioni, la 7. Divisione Corazzata e la 4. Divisione indiana. Di contro, l'Afrika Korps di Erwin Rommel contava essenzialmente sulla 5. Divisione leggera e la 15. Panzerdivision.

Il piano di Peirse prevedeva l'attacco della 4. Divisione indiana alle postazioni del Passo di Halfaya e del Forte Capuzzo, mentre la forza corazzata doveva prendere intatto il Ponte di Hafid, piombando in tal modo alle spalle dei panzer di Rommel. Nonostante il piano fosse stato preparato con la massima cura, tuttavia erano stati sottovalutati sia il numero di carri e di soldati a disposizione di Rommel: gli inglesi infatti non erano a conoscenza del fatto che il comandante tedesco poteva ora contare su una nuova divisione, la 15. Panzerdivision, altamente addestrata ed equipaggiata con un gran numero di carri Panzer IV e cannoni anticarro da 88 mm; oltre che alle truppe italiane impegnate nell'assedio della cittadina libica.

La Battaglia

All'inizio dei combattimenti la 4. Divisione indiana riuscì ad occupare in breve tempo il Forte Capuzzo e a respingere un contrattacco tedesco; tuttavia i carri che dovevano transitare per il Passo di Halfaya furono vittima di un'imboscata: infatti Rommel aveva schierato una batteria di cannoni anticarro da 88 mm e il I Gruppo obici da 100/17 del Maggiore Leopoldo Pardi presso il Passo di Halfaya scavando delle postazioni interrate, e mimetizzando il terreno circostante. Non appena i carri inglesi iniziarono ad attraversare il passo gli artiglieri tedeschi e italiani iniziarono un gioco al massacro distruggendo l'intera forza corazzata britannica con l'eccezione di un solo carro. Alla data del 16 luglio il 75% dei 200 carri armati predisposti per l'Operazione Battleaxe erano stati distrutti.

La controffensiva di Rommel

Dopo il disastro al Passo di Halfaya e sul Ponte di Hafid, Rommel decise di prendere in mano la situazione per cercare di distruggere le forze inglesi sperando in tal modo di infliggere agli Alleati un colpo mortale alle sorti della guerra in Nord Africa. Destinati i carri della 15. Panzerdivision all'attacco a nord per riprendere il Forte Capuzzo, ordinò alla 5. Divisione leggere di dirigersi ad est per cercare di intercettare e distruggere i resti della forza corazzata di Peirse.

Il Generale Wavell, Comandante in Capo delle forze britanniche in Medio Oriente, prevedendo ormai una disfatta totale, ordinò la ritirata generale di tutte le proprie forze.


Data: 15 giugno - 17 giugno 1941
Luogo: Tobruk, Libia
Esito: Vittoria dell'Asse

Schieramenti
Germania e Italia
Gran Bretagna e India

Comandanti
Erwin Rommel
Archibald Wavell e Noel Beresford-Peirse

Effettivi
GER/ITA: 13.000 uomini
GB/India: 20.000 uomini; 200 carri armati

Perdite
GER/ITA: 700 uomini;12 carri armati
GB/India: più di 1.000 uomini;196 carri armati

Operazione Crusader


Operazione Crusader è il nome in codice di un'operazione militate alleata, tesa alla liberazione delle forze intrappolate a Tobruk.

Le forze in campo
Dopo i pesanti fallimenti dell'Operazione Battleaxe, il 15 luglio 1941 il generale Archibald Percival Wavell venne sollevato dal comando in capo delle forze britanniche e del Commonwealth nel Medio Oriente, e sostituito dal generale Claude Auchinleck. Il 9 settembre la Western Desert Force venne riorganizzata e rinominata 8a Armata britannica, sotto il comando del tenente generale Alan Cunningham, e rinforzata con l'afflusso di nuovi uomini per un totale di sette divisioni, e con nuovi equipaggiamenti, compresi 770 carri armati, tra cui i nuovi Crusader (donde appunto il nome dell'operazione), carri da fanteria Matilda II e Valentine e gli americani M3 Stuart. Il supporto aereo venne garantito da 1.000 aeroplani, di vario genere, della RAF.

Per contro i temprati veterani dell'Afrika Korps di Rommel, contavano essenzialmente nella 15. Panzer-Division e 21. Panzer-Division (per un totale di 260 panzer) e la 90a Divisione leggera che comunque aveva sofferto pesanti perdite durante gli scontri precedenti. Oltre alle forze tedesche erano presenti sette divisioni del Regio esercito italiano (divisioni di fanteria Savona, Pavia, Bologna, Brescia, Trento; Divisione motorizzata Trieste; Divisione corazzata Ariete) con 154 carri armati. La Luftwaffe, inoltre, fornì 120 aeroplani, mentre la Regia Aeronautica circa 200.

La battaglia




Il 18 novembre l'8a Armata britannica lanciò un attacco a sorpresa, partendo dalla propria base di Mersa Matruh, con l'obiettivo di impegnare in combattimento il DAK per consentire al XXX Corpo d'armata di impegnarsi nell'attacco principale verso Bardia, che era circondata dalle forze italiane, a cui si dovevano congiungere le forze intrappolate a Tobruk che dovevano rompere l'assedio.

Tuttavia l'offensiva venne ben presta fermata, con le forze corazzate britanniche impegnate in una battaglia tra carri presso Sidi Rezegh, nei pressi di Tobruk, e con le altre forze del XXX Corpo d'armata sottoposte ad un intenso fuoco dei cannoni da 88 mm. Anche le forze italiane ben si comportarono in questi frangenti, con la divisione corazzata Ariete che in una battaglia tra carri nei pressi di Battaglia_di_Bir_el_Gobi distrusse 50 carri armati britannici a fronte della perdita di 34 dei suoi.

Il 21 novembre, Rommel, per alleviare la pressione sulle forze italiane e sulle sue divisioni di fanteria leggera, raccolse tutti i carri armati ancora disponibili, e sfruttando il supporto aereo della Luftwaffe, lanciò un contrattacco lungo la frontiera egiziana per cogliere alle spalle le forze Alleate. Preso dalla paura di vedere annientate le proprie linee di approvvigionamento, Cunningham chiese di ritirarsi, ma Auchinleck decise di mantenere le posizioni: questa sua decisione si rivelò azzeccata dato che, allungando troppo la propria avanzata, Rommel aveva sottoposto le proprie linee di rifornimento ad una serie di violenti attacchi da parte della 4a Divisione indiana.

Nel contempo, il 27 novembre, la 2a Divisione neozelandese riuscì a formare un collegamento con la guarnigione di Tobruk dopo aver costituito, a prezzo di pesanti scontri con i bersaglieri italiani, una forte presenza a Sidi Rezegh. In questa situazione l'Afrika Korps correva il rischio di rimanere intrappolato in Egitto: gli assedianti si erano trasformanti in assediati. Il 7 dicembre, Rommel, resosi conto che le forze britanniche (sia in termini di uomini che di mezzi) erano ancora molto ingenti, decise quindi di iniziare una ritirata strategica sulla linea di Gazala, poco a sud-ovest di Tobruk.

Neil Ritchie, che aveva sostituito Cunningham il 26 novembre, e Auchinleck continuarono a premere sulle linee italo-tedesche, costringendo Rommel, in netto contrasto con il capo di stato maggiore italiano Ugo Cavallero e il comandante in capo delle forze tedesche nel Mediterraneo, feldmaresciallo Albert Kesselring, ad abbandonare la Cirenaica. Le forze italo-tedesche si fermarono a El Agheila (28-30 dicembre), là dove era iniziata la folgorante avanzata della "volpe del deserto" nel marzo 1941.

Proseguimento della campagna

La determinazione di Auchinleck e l'atteggiamento aggressivo di Ritchie avevano consentito di eliminare la minaccia delle forze dell'Asse dall'Egitto e dal canale di Suez.

La guarnigione italo-tedesca di Bardia si arrese il 2 gennaio 1942, seguito da un'altra resa, non senza cruenti scontri, della guarnigione attestata sul passo di Halfaya, portando, il 17 gennaio, ad un totale di oltre 30.000 prigionieri di guerra italo-tedeschi. L'8a Armata britannica, cogliendo l'occasione, riuscì a raggiungere Gazala: così facendo, però, aveva allungato troppo la propria linea di approvvigionamento, e il 21 gennaio Rommel, riprendendo il vecchio stile che gli era valso il soprannome di "volpe del deserto", lanciò un improvviso contrattacco prendendo letteralmente di sorpresa le forze britanniche che ritenevano di trovarsi di fronte ad un nemico ormai prossimo alla sconfitta.

Oltre a liberare Tobruk, l'Operazione Crusader dimostrò per la prima volta che l'Afrika Korps di Rommel poteva essere battuto.





Data: 18 novembre - 30 dicembre 1941
Luogo: Tobruk, Libia
Esito: Vittoria alleata

Schieramenti
Germania e Italia
Gran Bretagna, Australia, Polonia, Nuova Zelanda

Comandanti
Erwin Rommel
Ludwig Crüwell

Claude Auchinleck
Alan Cunningham
Charles Norrie
Neil Ritchie

Effettivi
GER/ITA: 414 carri armati, 320 aerei (effettivi all'inizio dell'operazione)
GB/Australia/Polonia/Nuova Zelanda: 700 carri armati, 1.000 aerei (effettivi all'inizio dell'operazione)

Perdite
GER/ITA: 24.500 tra morti e feriti, 36.500 prigionieri, 386 carri distrutti. 850 aerei perduti
GB/Australia/Polonia/Nuova Zelanda:18.600 tra morti, feriti e dispersi, 800 carri distrutti o danneggiati in modo grave (Nel corso della battaglia diversi rinforzi arrivarono sul campo, per questo le perdite sono maggiori degli effettivi all'inizio della battaglia)


 
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